
«Lo stesso Creatore e Signore della natura, che fa produrre il pane alla terra, fa anche del pane il proprio corpo (perché lo ha promesso e ha il potere di farlo), e colui che ha trasformato l’acqua in vino fa del vino il suo sangue. È la Pasqua del Signore!» (San Gaudenzio da Brescia)
Il vangelo di oggi è un resoconto del discorso di Gesù sul fatto che Egli è il “Pane della vita” e dichiara la necessità che noi siamo partecipi del suo Corpo e del suo Sangue per partecipare alla vita eterna. Nel vangelo, Gesù non stava più semplicemente parlando di sé stesso come il pane della vita che viene dal cielo e quindi esigeva la fede nella sua parola, ma che questo pane è la sua carne. “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Chi mangia di questo pane vivrà per sempre; e il pane che darò per la vita del mondo è la mia carne». (Gv 6,51)
Ma credere nella sua Parola non basta; dobbiamo mangiare la sua carne che è vero cibo e il suo sangue che è vera bevanda”. Ricevere il suo corpo e il suo sangue, è ricevere tutto il Cristo nei nostri cuori. Ricevendo la Parola e poi la presenza reale di nostro Signore nel pane e nel vino, entriamo in comunione con Lui. Questo spiega perché all’Eucaristia viene spesso dato il termine “Santa Comunione”. Ci auguriamo che ricevendo nostro Signore nell’Eucaristia, diventiamo più uniti a Lui nella mente e nel cuore. In questo modo possiamo agire come Lui ed essere identificati con Lui.
Mentre riflettiamo sul corpo e sul sangue di Cristo, le domande che dobbiamo porci:
- Credo con convinzione che Gesù sia veramente presente nella Santissima Eucaristia, “fonte e culmine della vita cristiana”?
- Celebro e partecipo alla Santa Messa con questo fervore divino?
- Il ricevimento della santa comunione mi rende a mia volta più in comunione con gli altri e faccio scelte deliberate per estendere l’amore a tutti?
- La celebrazione della Santa Eucaristia mi spinge anche a fare sacrifici – anche piccoli, insignificanti, inosservati – per la causa e il bene degli altri?
- Irradio l’amore dell’Eucaristia verso gli altri, con i miei sforzi consapevoli di essere rispettoso, riverente e devoto nel mio essere nella Chiesa e di diventare anche consapevole della Presenza del Signore, quando passo davanti alle Chiese o maneggio oggetti sacri?
Noi cristiani dovremo rivedere la nostra fedeltà al fatto eucaristico, così come Gesù lo ha rivelato e la Chiesa ce lo propone. Dobbiamo rivivere la “tenerezza” verso l’Eucaristia: genuflessioni pausate e ben fatte, incremento del numero delle visite al Santissimo e le comunioni spirituali… E, a partire dall’Eucaristia gli uomini ci appariranno sacri, così come sono. Non dimentichiamo mai, ma siamo pienamente consapevoli e comprendiamo che nella Santissima Eucaristia si compie il più grande miracolo in atto nella storia del mondo.