
“chi accoglie colui che io manderò, accoglie me…”
Oggi il Vangelo ci incita urgentemente a trasformare la dinamica di trattare persone come strumenti in una dinamica del servizio. Gesù ci parla dell’essenza del cristianesimo: vivere una vita di umile servizio con tutte le persone, specialmente con coloro che troviamo più difficili da amare e quindi di servire. Vale a dire vivere la carità verso tutti. Nel linguaggio di San Giovanni Paolo II, “vivere una spiritualità di comunione, dove l’altro arriva ad essere ‘qualcuno che mi appartiene’ e un ‘dono per me’, al quale bisogna ‘dare spazio’”.
Ecco, la la liturgia fa memoria di un gesto che appartiene al Giovedì Santo: “dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli”. Dio si fece uomo e quest’uomo Gesù, che i discepoli chiamavano Maestro, divenne schiavo/servo. “il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire” (Mc 10, 45). Questo Dio-uomo dà l’esempio di servire gli altri lavando i piedi ai suoi discepoli. A questo gesto umile di Dio fattosi uomo, non possiamo che inchinarci in umile adorazione, accogliere l’invito di Gesù e assumere la missione di amare Dio servendo gli altri sottomettendosi umilmente alla volontà di Dio.
È una delle cose più difficili servire gli altri perché dobbiamo essere molto umili, ma non è impossibile. Anche per Gesù è stato difficile, ma è stato motivato ad essere umile perché è venuto ad amare e salvare l’umanità (Mc 10, 45; Gv 3, 17; 12,47). Il servizio diventa una benedizione quando lo facciamo con lo stesso spirito e lo stesso amore di Gesù. Il vero amore può toccare e trasformare i cuori e permette alla grazia di Dio di toccare le profondità dell’anima.
“In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”. Ogni persona che incontriamo durante la giornata è stata mandata dal Signore anche quella persona che no ti piace. Che sfida è questa per noi, perché naturalmente ci sentiamo più a nostro agio con i nostri amici e le persone che ci piacciono. Tuttavia, se desideriamo veramente seguire Gesù, dobbiamo anche raggiungere ogni individuo che Gesù mi ha mandato che ha bisogno di cure, attenzioni, pazienza e sostegno. Quando ci prendiamo cura degli altri, in un certo senso potremmo “lavare loro i piedi”. Lasciamoci motivare da Gesù nostro maestro a servire gli altri con il cuore e l’amore di Gesù. Ci sono molti modi per “lavare i piedi a un altro”. Come vorresti farlo oggi?