
“Più percorriamo questa strada della vita, maggiore è la consapevolezza che questa non è la nostra casa ma il paradiso lo è.”
I discepoli di Gesù avevano buone ragioni per essere “turbati” perché, mentre erano a tavola pochi istanti prima, Gesù li parlava del traditore in mezzo a loro (13,21), e del suo lasciarli e andare dove non potevano seguirlo ( vv. 33, 36). Gesù vide nei loro volti quella notte di confusione, dolore, delusione, paura, frustrazione e smarrimento. Il loro mondo stava crollando intorno a loro come un terremoto. Nel vangelo di oggi il discorso del capitolo precedente continua a scorrere mentre Cristo prepara i suoi discepoli per il giorno a venire. Li conforta dicendo loro che la sua partenza è alla casa del Padre suo, in vista di preparare loro un posto e poi tornare da coloro che conoscono la direzione del cammino.
Gesù vede il problema del cuore turbato dei suoi discepoli. “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.”Queste sono le parole del Buon Pastore che confortano il cuore delle sue pecore travagliate. State dimenticando chi sono. “Credi in Dio, credi anche in Me” è loro la rivelazione del Suo stesso cuore. Non siete solo; Io sono con voi. Voi siete al sicuro perché lo sono”. La base della fiducia non deve essere su noi stessi o sui propri sentimenti. Soprattutto, la nostra fiducia deve essere nel Padre al quale possiamo arrivare solo attraverso Gesù: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”
Gesù non ha mai suggerito che se lo avessimo seguito non avremmo mai più sperimentato problemi, delusioni o prove. Un po’ più tardi quella notte disse proprio il contrario. “Queste cose vi ho detto, perché in me abbiate pace. Nel mondo avete tribolazione, ma fatevi coraggio; io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Disse loro che sarebbe stato con loro nel mezzo dei loro problemi.
Gesù afferma loro perché deve lasciarli: “… “Vado a prepararvi un posto.” Dove? Nella casa del Padre mio dove ci sono molti posti. Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi.” Gesù, che non ha potuto trovare un posto nell’albergo al momento della sua nascita, e ancora non riesce a trovare un posto nei nostri cuori, ci prepara un posto nella casa di suo Padre. Questo è un tocco di compassione molto personale. C’è spazio per tutti coloro che crederanno e saranno salvati per grazia mediante la fede in Lui. Tutti abbiamo un posto nella casa del Padre quando Dio dimora in noi attraverso Gesù nello Spirito Santo.
Quindi il desiderio del cielo ci aiutare a mettere ordine nella nostra vita e ci aiuterà a rimanere sulla via che conduce a questa beatitudine eterna. L’immagine della “Casa del Padre” è buona su cui riflettere perché rivela che il Cielo è la nostra casa. Come cristiani, è essenziale lavorare per promuovere un grande amore per il Cielo acquisendo una corretta comprensione non solo del Cielo stesso, ma anche dello scopo della nostra vita sulla Terra. Mentre Gesù ci sta preparando un posto in cielo, siamo chiamati a prepararci ad occupare il posto preparato da Gesù per noi in cielo con un modo retto di vivere la nostra vita qui sulla terra adempiendo in tutto la volontà di Dio. “Vivi la tua vita sulla terra desiderando la bellezza del cielo in modo che un giorno tu possa godere della vera bellezza della terra dal cielo.”